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Arte sacra: i tabernacoli

In ogni chiesa, il tabernacolo è, dopo l’altare, al centro dell’attenzione dei fedeli, è lo “scrigno” che contiene il tesoro più prezioso del mondo: la presenza eucaristica di Cristo che si offre alla nostra adorazione.

 

Diversi sono i temi della storia della salvezza rappresentati da Paganini nei suoi tabernacoli, molti dei quali progettati e costruiti in collaborazione con l’argentiere Politi di Milano.

 

Predominanti sono ovviamente quelli legati più direttamente all’Eucaristia come l’Ultima cena, lo spezzare  del pane alla cena di Emmaus, il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

 

Troviamo anche riferimenti veterotestamentari come Elia confortato con il pane portato da un angelo o il sacrificio di Isacco. Non mancano però Annunciazioni, Natività con adorazione di pastori e Magi, Crocifissioni o composizioni con Cristo in gloria.

 

Spesso predominano i simboli che in antico facevano pensare immediatamente al Gesù risorto, pieni di vita, di colore e di gioia,  come il pesce che porta la cesta di pane, il pio pellicano, le spighe di frumento, l’uva, il melograno, l’ancora, l’agnello, la lampada ad olio,  l’alfa e l’omega o il “tetramorfo” degli evangelisti.

 

L’artista ha studiato per anni le simbologie cristologiche.

A volte compaiono santi che fanno corona con i rispettivi attributi iconografici; altre, come nel caso del tabernacolo d’argento donato dal card. Colombo al Duomo di Trento, sono raffigurati nell’azione celebrata (san Vigilio che dona le reliquie dei martiri e san Simpliciano che le riceve a Milano).

 

Anche per i tabernacoli rimandiamo ai luoghi dove la sua opera si è espressa in modo più completo e significativo:

Parrocchia di Gesù Buon Pastore a Milano

Parrocchia di Santa Maria a mare, Viserba (Rimini)

© 2015 Ettore Paganini